Nel cuore più verde del Parco del Gargano, a pochi chilometri dal Gattarella, c’è un territorio unico da esplorare a tutte le età, dove la natura lascia a bocca aperta piccoli e grandi.
È l’antichissima Foresta Umbra, che vanta oltre 2000 specie vegetali, tra cui le monumentali faggete primordiali dichiarate dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”, ed è ricchissima di specie animali anche rare come il capriolo garganico.
Il nome di questa foresta, una delle meglio conservate in Italia, ha origine nella notte dei tempi: secondo alcuni si chiama così perché nella preistoria vi dimoravano gli antichi Umbri di provenienza celtica, secondo altri il termine “umbra” deriva dall’ombra della sua fitta vegetazione.
Parliamo di un’area forestale di oltre 10.000 ettari con avvincenti percorsi di scoperta aperti al pubblico, aree pic-nic immerse nei suoni e nei colori della natura, attività emozionanti per genitori e bambini.
È l’altro aspetto del Gargano: un mare di verde raggiungibile direttamente dal Gattarella con i nostri tour organizzati per tutta la famiglia nel rispetto dell’ambiente.
Dalle escursioni in bici (anche elettriche), al trekking guidati, fino ai safari sostenibili in jeep. O anche, semplicemente, visite guidate nei punti di interesse, pranzo nella foresta e una fantastica giornata al lago con tanto divertimento per i bambini.
Qui infatti i piccoli visitatori possono dare da mangiare alle tartarughe acquatiche, alle rane, ai pesci gatto e alle carpe che affiorano in superficie attirati dalle molliche di pane. Inoltre possono avvicinarsi alla Riserva dei daini per ammirarli e nutrirli con i chicchi di granturco presi al Museo. Senza dimenticare le attività del Giocabosco: un’area ludico-didattica per i bambini con tanti allestimenti in legno per giocare nel bosco e con il bosco, pensati per stimolare la curiosità, la fantasia e l’interazione con l’ambiente forestale, facendo leva sulle sensazioni emotive.
Ma non finisce qui, perché nella Foresta Umbra si possono fare tanti altri incontri meravigliosi: scoiattoli, lepri, volpi, porcospini, ghiri, tassi, donnole, martore, gatti selvatici, mufloni… Inoltre si trova qui il 70% degli uccelli che nidificano in Italia, tra cui la gazza, la capinera, l’usignolo, il pettirosso, lo sparviero, il grande gufo reale, la civetta, il barbagianni e ben 6 specie di picchi.
Che dire, poi, dei “grandi anziani” della foresta, gli alberi plurisecolari che si distinguono per le loro dimensioni eccezionali? Ad esempio qui il faggio è riuscito a raggiungere i 350 anni di età e un’altezza di 45 metri, così come troviamo pini d’aleppo di oltre 500 anni di età, la cui altezza supera i 20 metri e la cui circonferenza del tronco misura 5 metri, ma anche lecci la cui chioma ha toccato i 50 metri e perfino esemplari millenari di tasso, scampati alle asce e alle seghe grazie alla durezza del legname.
Infatti la Foresta Umbra, prima di essere consegnata all’Amministrazione Forestale dello Stato italiano nel marzo 1896, era appartenuta a re o principi locali, longobardi, bizantini, saraceni, normanni, svevi, angioini, che si contesero di volta in volta boschi, villaggi e santuari, facendo bottino di quanto trovavano.
Oggi la foresta è divisa in quattro zone: la prima, la più nascosta, è l’area di riproduzione delle specie animali selvatiche, dove l’accesso al pubblico è vietato; la seconda zona comprende la parte più incontaminata dove è proibito produrre rumori molesti, alzare la voce o avere comportamenti che possono disturbare la popolazione animale; nella terza zona è vietato l’ingresso ai veicoli a motore, pur essendo libera la circolazione delle persone; la quarta zona è quella dei paesi compresi nella foresta, cioè i comuni di Vieste, Monte Sant’Angelo, Vico del Gargano, Carpino e Peschici.
Il suo immenso patrimonio naturalistico, residuo della primigenia selva del promontorio del Gargano frequentato dall’uomo fin dal paleolitico superiore (25.000 – 30.000 anni fa), merita di essere conosciuto nelle diverse stagioni dell’anno: d’estate per la sua fresca ombra e le tante attività che si possono fare, in autunno per scoprirla attraverso i colori spettacolari del suo fogliame, in primavera per gli anemoni, i ciclamini e soprattutto le sue splendide orchidee spontanee che richiamano botanici da ogni luogo e che colorano il suo sottobosco da aprile a fine maggio.
Esperienze da non perdere, oggi più vicine che mai, grazie ai nuovi voli diretti dell’aeroporto di Foggia, che dal 30 settembre offrirà collegamenti con Milano e Torino, a cui seguiranno Verona e Catania. Un’opportunità in più di cui potranno godere i nostri ospiti, che ci stimola a ideare nuove formule e servizi dedicati alle famiglie che desiderano vivere il Gattarella Resort non solo d’estate.